Continuiamo il nostro viaggio/integrazione verso i riferimenti e le citazioni “nascoste” o “sospettate tali” all’interno di One-Punch Man. Non citeremo la storia editoriale del personaggio di Saitama, che avevamo trattato nell’articolo precedente (One Punch Man, i riferimenti nascosti a chi non è stato bambino in Giappone), in questo capitolo partiremo da cose essenzialmente ovvie… Ovvero lo sterminato mondo dei comics di supereroi americani! Molti agganci sono suggeriti dal contesto, quindi potrebbero anche essere azzardati, ma ONE, lo sceneggiatore di One-Punch Man, tende ad inserire così tanti elementi da dare spesso l’impressione di avere una cultura fumettistica abbastanza corposa…
Il riferimento agli universi di super-eroi più famosi del mondo, si parla ovviamente di Marvel e DC Comics, è palese anche per la quantità immensa di personaggi con poteri assurdi che popolano il mondo di Saitama, compreso il gruppo dei Classe S che nel loro quartiere generale fa le veci di improbabili Avengers o di una Justice League paradossale. Malgrado questi parallelismi il mondo OPM si avvicina però più alle versioni distorte e de-costruite dei supereroi descritti nel comics di alcune serie d’autore, così d’autore da sfiorare l’underground, distribuite negli States dalle varie Dark Horse, Eclipse Comics ed Epic Comics (casa editrice dedicata al comic con tematiche più adulte sussidiaria della Marvel e chiusa nel 1996). Un primo esempio che viene alla memoria è il Marshal Law di Pat Mills e Kevin O’Neill. Il tipo di violenza grottesca e le vicende dei super-cattivi paranoici e psicotici che affronta Saitama ricordano per certi versi gli ex-supereroi impazziti che affronta Marshal Law nelle sue storie iper-violente con pesanti dosi di humor nero.
Altro personaggio che affiora alla mente (cercate di non gridare all’eresia… siamo nel mondo dei raffronti) è quello Marvelman/Miracleman nella versione dell’allora non ancora famosissimo Alan Moore. Il parallelismo con il protagonista “uomo medio” che inconsapevolmente racchiude una potenza distruttiva smisurata ed il contrasto tra le storie ingenue ed avventurose dei super eroi classici e la realtà di un presente caotico sembrano portare avanti un filo conduttore comune. Ovviamente in OPM quello che emerge è l’aspetto grottesco e umoristico, rispetto a quello distopico e critico del Miracleman di Moore. Anche se un personaggio come il supereroe britannico Big Ben nel suo parossismo e nella sua totale alienazione rispetto alla realtà che lo circonda non sfigurerebbe tra le fila di personaggi assurdi in One-Punch Man.
Tralasciando i collegamenti tra Alan Moore e Kevin O’Neil che poi si sono visti insieme nella Lega degli Straordinari Gentleman (in realtà non li tralasciamo ma facciamo finta…), passiamo ad un altro collegamento che ci da sempre Miracleman, questa volta tra Alan Moore ed un altro autore: Rick Veitch.
Rick Veitch inizia a farsi conoscere a metà degli anni ottanta per una mini-serie di 6 numeri edita dalla Epic, arrivata in Italia come allegati della rivista Cyborg della Telamaco nei primi anni ’90, che racconta l’estremizzazione della guerra fredda in un contesto apocalittico con l’apparire di supereroi. I supereroi descritti da Veitch sono dotati di forza smisurata, moralità grezza e semplicistica alle soglie del condizionamento e di scarsissime capacità di controllo, tanto che i loro scontri non mancano di coinvolgere innocenti e portare distruzione, un po’ come avviene in OPM. Sullo sfondo di questi eventi l’umanità si muove tra un mostruoso imbarbarimento e un’evoluzione spirituale. Il titolo di questa mini-serie è… THE ONE! Un caso che il titolo di questa mini-serie anni ottanta combaci con lo pseudonimo scelto dall’autore di One-Punch Man? Forse, ma confrontando le due opere, malgrado gli esiti molto più truci e pessimistici di Veitch, è facile trovare dei paralleli.
Bene dopo questa digressione volevamo terminare con un’altra sospetta citazione, in questo caso di un personaggio che viene dagli abissi più cupi e profondi della narrativa fantastica americana…
Ci riferiamo all’estremamente appagante scontro di quasi mezzo secondo tra Saitama e il cugino di Cthulhu nell’ottavo episodio di One-Punch Man.
E voi avete trovato altri paralleli ipotizzabili con la narrativa supereroistica o fantastica in genere?
Comunicateceli, li integreremo con gioia.