Daltanious: aggancio totale!

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L’agganciamento è sempre stato negli anime con i robot componibili il momento più atteso in ogni puntata. Rivediamone uno dei più emozionanti, quello di Daltanious: L’AGGANCIO TOTALE!

Nella seconda metà degli anni ’70 il legame tra il mercato del giocattolo e quello dell’animazione giapponese è diventato fortissimo, soprattutto se si parla di mecha. In tantissimi casi erano i produttori di giochi a finanziare l’industria dell’animazione e spesso ad avere anche l’ultima parola in fatto di durata delle serie televisive (come è capitato con Gundam).
I robot combinabili e trasformabili erano da questo punto di vista una delle risorse più esplorate nella produzione di giochi per i più piccoli. Grazie alla possibilità di interagire con più elementi e con più configurazioni gli spunti di gioco erano molti di più ed il giocattolo era più desiderabile.

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Una versione vintage e desiderabilissa del Daltanious prodotto dalla Popy

Il livello di sospensione dell’incredulità dello spettatore medio del periodo per la giovane età era comunque alto, perché sta di fatto che nella realtà un mezzo da combattimento combinabile e/o trasformabile non avrebbe vantaggi reali, anzi, sarebbe inutilmente complesso da realizzare e sarebbe strutturalmente molto più debole (oltre ad essere indifeso durante l’agganciamento). Dal punto di vista scenico però il discorso è molto diverso!

Oltre all’aspetto più coreografico di sicura presa, il concetto di base su cui si faceva leva per rendere plausibile la combinazione dei mecha nelle storie dei robot giganti è il principio secondo cui il risultato di questa unione sarebbe stato molto superiore alla somma delle parti, sia in quanto a potenza che per capacità combattiva.
Accanto a spiegazioni fantascientifiche su particolari forme di energia (quando c’erano), la chiave di volta era il principio etico de “l’unione fa la forza“. Da questo punto di vista la combinazione degli elementi (in giapponese gattai – unione, alleanza, combinazione…) diventa più un concetto metafisico e rituale, uno specchio dei valori positivi dell’amicizia e dell’alleanza.
Il concetto veniva già veicolato nelle sigle, ad esempio come avviene in Getter Robot, il cui tema di apertura recita: “Mitsu no kokoro ga hitotsu ni nareba / Hitotsu no seigi wa hyakuman Power…“, ovvero: “Quando tre cuori diventano uno solo, la giustizia di uno è la forza di un milione…

Negli anni ’70 le tecniche di animazione erano in costante sviluppo, tanto che le differenze qualitative dei lavori della prima metà e quelli della seconda del decennio sono estremamente evidenti, soprattutto se si va ad analizzare la fluidità dei movimenti e la maggiore complessità dei mezzi meccanici ritratti nelle serie robotiche.
Per economizzare un flusso di lavoro molto impegnativo si faceva spessissimo ricorso a sequenze ed inquadrature “tipiche” che venivano riutilizzate praticamente in ogni episodio. Esempi calzanti di questa pratica sono i decolli, gli attacchi finali e sicuramente gli agganciamenti dei robot componibili.

Trasformazioni e agganciamenti, visto la grande complessità, avevano un posto privilegiato tra le scene reiterate. Il fatto che fossero i centri di interesse e coinvolgimento di ogni episodio determinava che questi momenti fossero realizzati al meglio delle possibilità, con livello di qualità superiore al resto dell’episodio e nel modo più interessante e particolareggiato possibile.

Esempi perfetti di questa pratica si possono ritrovare in Daltanious (Mirai Robo Darutanious – 1979). Della serie di Daltanious avevamo già parlato su queste pagine.
In questa occasione ne approfitteremo per approfondire l’aspetto tecnico della serie riproponendo alcune scene tipiche reiterate durante tutta la serie televisiva.

In Daltanious i componenti del robot finale sono tre moduli di tipologia distinta: un robot umanoide (Antares), un velivolo spaziale (Gumper) ed un leone meccanico (Beralios). Ognuno dei tre aveva la sua “partenza” fatta da sequenze presenti praticamente in ogni puntata. L’ordine del decollo o la presenza di questo può variare negli episodi a seconda delle esigenze di sceneggiatura.

Partenza di Antares

Delfino Spaziale (Delfighter), navetta del protagonista della serie Kento, percorre una sorta di binario e si va ad agganciare alla testa del robot Antares (che va a formare la parte superiore di Daltanious). Come da tradizione all’attivazione del robot segue una posa caratteristica che ne mostra la potenza.

Partenza di Gumper

L’astronave guidata da Dani (Danji) decolla da uno dei ponti di lancio della Base Spaziale del dottor Earl. L’astronave Gumper andrà a formare le gambe di Daltanious.

Partenza di Beralios

La partenza di Beralios, il leone meccanico che andrà a formare la parte centrale del corpo di Daltanious, è abbastanza semplice: compare al richiamo di Kento da dietro una parete mobile di roccia.

Antares e Gumper

Antares da solo non è abilitato per il volo, per questo usa Gumper come nave d’appoggio per spostarsi rapidamente aggrappandosi a delle apposite maniglie che escono da sotto l’astronave.

I decolli dei mezzi principali in realtà non sono che un assaggio del momento privilegiato che fa la gioia dei telespettatori in ogni puntata: l’agganciamento.
La sequenza che descrive l’unione dei componenti in Daltanious è lunga e complessa, una delle più affascinanti del periodo e un’evoluzione in linea di continuità dei combinabili Toei animation della fine degli anni ’70.

Aggancio totale!

Al comando vocale di Kento “aggancio totale” si avvia la procedura di agganciamento che andrà a formare il corpo di Daltanious. L’aggancio totale si può dividere in più fasi distinte, tutte caratterizzate da un’azione diversa.

1] Cambio della cabina di pilotaggio

Al comando vocale che fa partire la procedura di combinazione il sedile di Kento viene agganciato da un nastro trasportatore che lo fa uscire dalla cabina di controllo del Delfino Spaziale e lo porta all’interno di Antares. Prosegue fino a fermarsi in una nuova postazione di pilotaggio con comandi più complessi che escono da dei pannelli posti sulle pareti laterali.

2] Preparazione di Antares

Il torace del robot si apre per permettere alle gambe di ripiegarsi al suo interno (con qualche trucco scenico per rendere plausibile la compenetrazione di bacino/blocco centrale e parti interne delle gambe). Una volta chiusosi su sé stesso, Antares trasmette un fascio d’energia a Beralios e a Gumper.

3] Preparazione Beralios

Avvolto dal fascio di energia Beralios si posiziona dietro Antares. Le zampe anteriori si ripiegano fino a scomparire (anche qui con violando la fisica in favore della spettacolarità della scena), la testa si ripiega sul petto e scopre la zona d’aggancio per la parte inferiore di Antares.

4] Preparazione Gumper

La parte frontale con la cabina di pilotaggio di Gumper retrocede e si piega in alto per andare a formare i piedi di Daltanious. Si attivano i reattori posti sotto i piedi e Gumper ruota. Da due portelloni posti sul retro dell’astronave escono due nuovi componenti che andranno a formare gli avambracci di Daltanious.

5] Allineamento dei componenti

Questa fase è probabilmente quella più scenografica: tutti i componenti si allineano e l’energia che li unisce forma nel cielo stemma “da moschettiere” di Daltanious.

6] Agganciamento finale

Ogni parte va al suo posto. Gli avambracci si posizionano, Antares si aggancia a Beralios e con un altro trucco scenico, tramite un effetto di luce, il bacino di Beralios muta di forma e colore e diventa quello di Daltanious. La parti finali degli arti posteriori di Beralios si compattano e si agganciano a Gumper divisosi in due per formare le gambe. Dei pannelli vanno a coprire gli arti posteriori e anteriori di Beralios.

7] Presentazione robot

Daltanious è combinato ed esegue un movimento/posa rituale che trasmette al nemico (e agli spettatori) tutta la sua potenza.

Non resta che guardarlo in azione e vederlo combattere contro il mostro Akron di turno. Buona visione!!

Malgrado l’irrealismo della trasformazione, sono stati fatti nel corso del tempo dei tentativi per produrre un modello, trasformazione compresa, vicino a quello che si vede nella serie animata. Al momento il modello più verosimile, anche se diversi appassionati ne hanno criticato le scelte progettuali, è il Soul of Chogokin GX-59 della Bandai.

Il Daltanious Soul of Chogokin GX-59 del 2011 prodotto da Bandai. Attualmente il modello trasformabile nei limiti del possibile più simile al Daltanious della serie televisiva originale.

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